m

Eam cu illud virtute, te duo indoctum dignissim, ex eos debitis intellegebat. Quo id dicunt honestatis, ex ceteros adolescens has, ut inani homero vocibus pri. Mutat nihil urbanitas pro no.

 

Pop-up: negozi a sorpresa

Pop-up: negozi a sorpresa

Un tempo li avremmo chiamati semplicemente bancarelle, ma con l’evolversi dei metodi commerciali, delle tecniche e degli spazi di vendita questi negozi temporanei hanno assunto il nome di pop-up store o temporary store.
Si tratta di punti vendita concepiti per restare aperti un periodo breve e determinato di tempo, nati nei primi anni 2000 negli Stati Uniti e diffusisi in Italia a partire dal 2007 circa.

Così nelle principali città del nostro paese (ma, nel periodo estivo, anche nelle località balneari) vediamo spuntare come funghi punti vendita nei più disparati format: container, Ape, bicicletta, carretto, ecc..
Addirittura in Danimarca si sono inventati un ristorante pop-up, che emerge e prende forma dall’interno di un container, con tanto di camerieri, quando i passanti premono un pulsante rosso.

Il concetto di pop-up è proprio quello dell’apertura a sorpresa e improvvisa, mentre, se vogliamo, quello di temporary store è più vicino al concetto di vendita al dettaglio tradizionale, anche se scandita da tempistiche più brevi.
Il temporary retail è considerato una vera e propria strategia di marketing, poiché permette di far conoscere un marchio o un’azienda, testando il mercato per un breve lasso di tempo prima di aprire un negozio vero e proprio o lanciare un nuovo prodotto. Anche la stessa apertura del pop-up store è diventata un evento promozionale, anticipato da azioni che creano una certa aspettativa nel pubblico-target. Piazzare un container su una spiaggia (H&M), una scatola di scarpe gigante (Adidas) o un enorme pacchetto regalo (Tiffany) al centro di una piazza costituiscono sicuramente una grossa attrattiva agli occhi dei passanti.


I temporary shop consentono di cambiare il tipo di merce in vendita a cadenza regolare, ad esempio vendendo abbigliamento per sei mesi e accessori per cellulari nei sei successivi.
Mettendo in evidenza l’aspetto temporaneo della vendita, i potenziali clienti saranno sicuramente più propensi all’acquisto, vista la “precarietà” del negozio che verrà chiuso a breve e la convenienza su cui spesso punta il gestore.
Tendenzialmente i grandi marchi, già noti, usano questo metodo per far conoscere nuovi prodotti o testare le potenzialità di una determinata città o area, mentre i marchi meno noti possono servirsi di pop-up o tempora store come risposta alla crisi, trattandosi di una formula che permette di aggirare i costi fissi e le spese di avvio di un punto vendita tradizionale.